Sinossi
Il ritratto come mezzo per l’immortalità è l’elemento che accomuna gli artisti Barbara Bertoncelli e Arnaldo Negri, in una sorta di rituale estatico alla ricerca dell’essere e divenire attraverso la forma che si fa essenza superando i limiti del tempo-luogo-spazio. In un movimento che li porta a conoscersi e disconoscersi per poi ritrovarsi in quella condizione di interpreti di una stessa passione intima e profonda per l’Arte.
I due artisti condividono i loro percorsi con una dichiarazione d’intenti fedele alla loro qualità dell’essere. Noi sappiamo che fin da quando l’uomo ha avuto coscienza di sé è sempre stato vivo, in lui, il desiderio di lasciare un segno di se stesso, del proprio passaggio nella storia. Raggiungere l’immortalità attraverso dipinti, fotografie, poesie, questo è il compito non facile affidato all’Arte e l’impegno costruttivo di artisti come Bertoncelli e Negri che con le loro opere contribuiscono a delineare un’impronta della loro materialità incisiva in un mondo eterogeneo ricco di sfumature e molteplicità differenziate.

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